BARGA, la settimana scozzese, Pascoli: il ritorno al Borgo natìo.

Chiunque varchi la porta dell’antico Borgo medievale di Barga sarà sorpreso nel vedere una sgargiante cabina telefonica rossa che ci fa pensare a quelle tradizionali di Londra e gli verrà spontanea la domanda : “ Che cosa ci fa qui a Barga ?” pensando che si tratti di qualche bizzarria scherzosa di qualche abitante del paese. Si dovrà presto ricredere quando saprà che è stata collocata li’ da un italo-scozzese di nome Mauro Cecchini , la cui famiglia emigrò a fine ‘8oo a Glasgow in Scozia e convertita oggi nella più piccola biblioteca del mondo. Questa bizzarra Cabina vuole rinfrescare alla nostra memoria il racconto di migliaia di lucchesi che lasciarono la Valle del Serchio più di cento anni fa, quando il flusso emigratorio toccò l’apice a fine secolo, a testimoniare l’addio dal proprio borgo di tanti figurinai del gesso. La maggior parte emigrò nel Nuovo Mondo mentre una minoranza si diressero verso Glasgow e la Scozia, dove si stabilirono in modo definitivo. Molti di loro riuscirono a vendere le loro statue per le strade di tutto il Mondo mentre altri dovettero affrontare le fatiche delle miniere di carbone. Basta oggi girare per Barga per notare Ville lussuose costruite con con i ricchi proventi accumulati negli anni e investiti nell’edilizia locale. Per altri il destino fu più amaro. Erano i famosi figurinai, una emigrazione legata alla produzione e al commercio di figurine in gesso. Ancora oggi alcuni di questi esemplari si possono ammirare nel Museo di Coreglia , non molto lontano da Barga, che testimoniano la sofferta storia di chi partiva in cerca di fortuna, un Museo ricco di materiale documentario come le lettere scritte ai parenti, diari, fotografie , le cui pose

ci narrano non solo la sofferenza, ma la dignità con cui affrontavano il lungo viaggio.

Erano dei veri artisti , che la critica definisce “minori”, ma non di certo inferiori proprio a nessuno. Opere d’arte realizzate da umili girovaghi che per le strade di New York o Glasgow urlavano a voce alta “ Ceap, cheap”per attirare l’attenzione dei passanti. Giovanni Pascoli ce li descrive in una Poesia molto commovente dal titolo “ Italy, Italy “: questi figurinai avevano colpito l’immaginario del nostro Poeta, che abito’ in questi luoghi quando il fenomeno migratorio aveva raggiunto i massimi livelli svuotando di fatto la Valle del Serchio dei suoi abitanti. E fu proprio Pascoli a immortalare questi storici momenti con memorabili versi di grande intensità lirica.

Come sapeva rievocare nostalgicamente la vita dei campi, il lavoro degli umili chiamando ogni cosa con un nome preciso , nello stesso modo sapeva far riemergere la voce acuta e a volte straziante dei figurinai che percorrevano le strade di Glasgow fieri del loro lavoro, anche se siamo molto lontani dalla narrazione veristica di Verga. E’ una poesia d’immagini, di sensazioni che ci richiamano alla dura vita quotidiana di questi artisti di strada. Un’onda di malinconia pervade tutte le sue terzine in una melodia che sfocia quasi in una vera sinfonia.

Pero’ ogni anno all’inizio di settembre il piccolo Borgo si rianima come d’incanto e la città si trasforma in una gioiosa festa caratterizzata da canti, balli e suoni delle cornamuse. Il Borgo si riempie di colpo di tanta gente, mai vista prima. Ma chi sono costoro vestiti con i tipici kilt che invadono il tranquillo borgo medievale? Incredibile ma vero, sono i discendenti di quelli che andarono in Scozia in cerca di fortuna, quei figurinai che scelsero la gelida Scozia , meta molto ambita all’epoca. Questo evento , ricco di sorprese continue che non finiscono mai di stupire i villeggianti, rallegra la città per molti giorni e chiunque attraversi il borgo in questi giorni avrà la sensazione di vivere in Scozia e Barga si trasforma in una piccola Glasgow. Ovviamente anche i figli dei figli sono ormai veri scozzesi ma non hanno dimenticato le loro radici, alla ricerca delle tracce dei loro bisnonni. Di certo non sono tutti pronipoti dei figurinai, ma di minatori, semplici commerciati etc. Vengono qui ogni anno tutti motivati dallo stesso spirito: respirare l’aria del Borgo Natìo. Molti non parlano più italiano, mentre altri fanno grande fatica ad esprimersi in “toscano” e se lo fanno emerge fortemente il loro accento inequivocabilmente scozzese, E questo li rende ancora più buffi e spassosi.

Si vedono bandiere scozzesi un po’ ovunque e la città si anima di tante manifestazioni

a volte un po’ folkloristiche, come la follatura dei tessuti di fine ottocento accompagnata da canti tradizionali dell’epoca. Si possono gustare dei tipici “Fish and chip” fatti con l’olio d’oliva, assaggiare una pizza condita con il bacon, salsicce e altri piatti che potrebbero far storcere il naso anche un provveduto gourmand., oppure bere un caffè annaffiato con il rum .Certo combinare usi, costumi cucina e tradizioni cosi lontani puo’ apparire un’opera titanica, specie nel campo culinario, ma è un nobile tentativo per fare avvicinare dei mondi che sembravano tanto distanti. Ha più successo il calcio giocato in modo fraterno da due squadre che si sfidano in modo cavalleresco per fortificare lo spirito di gemellaggio.

Ci sono tanti motivi per andare a Barga in questo periodo che dietro la facciata festosa ci vuole ricordare l’amore di chi non ha mai dimenticato le proprie origini per ritrovare un po’ di identità perduta. Pascoli che nelle sue poesie ci ricordava le loro sofferenze nel lasciare il proprio Paese oggi rileggendolo fa risorgere un mondo che ancora oggi li vuole accogliere a braccia aperte.

C’è da augurasi che i nostri Italo-scozzesi guardini a Barga con gli stessi occhi di Pascoli, quando nell’ “ ora di Barga” ascoltava i rintocchi delle campane con l’animo di un fanciullino alla continua e meravigliosa ricerca e scoperta di un mondo tramontato, ma che ci parla sempre del loro insigne e straordinario passato.

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Sergio Puglisi

Mi chiamo Sergio Puglisi e sono una guida abilitata su Lucca da moltissimi anni. Dato che fin da ragazzo amavo il territorio della Lucchesia ho cominciato decantarla con alcuni articoli che spero vi piaceranno.Vi aspetto tutti con l'animo che hanno tutti i bambini quando osservano il mondo senza pregiudizi.Sono abilitato in tedesco, inglese. spagnolo e francese.