Matrimoni e storie d’amore… ritratti in mostra a Lucca

Cupido con le sue frecce ha fatto innamorare innumerevoli cuori, è innegabile: le storie d’amore sono quelle che ci appassionano di più, sia quelle del passato che quelle del presente.

Uno degli innamorati più celebri è ritratto da Stefano Tofanelli e si trova all’interno della mostra “Canova e il neo classicismo a Lucca”: si tratta di Federico Bernardini.

Federico è rappresentato nelle vesti di aristocratico lucchese, ed è seduto sulla pattona (ampia sedia lucchese) di fronte alla spinetta, uno strumento musicale dell’epoca, simile ad un pianoforte; sul leggio è presente uno spartito, sul quale si possono leggere le parole”doverti oh dio lasciar… a consolar… dei Casi
miei Deh sentite almen pietà. “Il giovane con la parrucca bianca e un giustacuore rosso sul gilet di raso e
pantaloni in seta blu era il rampollo di casa Bernardini, una delle più ricche e potenti della Repubblica di Lucca; sposato con Maria Santini nel 1781, divenne presto vedovo a causa della morte dell’amata moglie, avvenuta cinque anni dopo il matrimonio, morte che divenne causa della sua afflizione e inconsolabilità.

La famiglia Bernardini è presente nelle pagine della storia di Lucca da molti secoli. Il padre di Federico, Francesco Bernardini, aveva ampliato la dimora urbana aggiungendovi due ali, ed il figlio avrebbe creato quella che è oggi chiamata Piazza Bernardini facendo demolire la chiesa di Sant’Antonio in Via; la dimora si arricchì per sua volontà degli affreschi dell’artista di Pontremoli Antonio Contestabili e, ancora oggi, vi si possono trovare gli stemmi delle due famiglie Bernardini e Santini, visibili e ben conservati. Arredi, parati e un numero consistente di dipinti arricchirono ulteriormente la dimora della famiglia.

Dopo lunghi anni di solitudine, il cuore del Federico fu risvegliato dalla giovane seconda moglie Eleonora de Nobili, sposata nel 1790. Il loro matrimonio fu felice e duraturo, nonostante la rimarchevole differenza di età dei due coniugi.

Eleonora era figlia di Carlo de Nobili e di Luisa Conti, aveva avuto un’educazione presso i conventi delle suore di San Matteo a Pisa; successivamente aveva proseguito la sua formazione nel Regio Ritiro degli Angiolini a Firenze.

È divertente leggere le lettere che il padre Carlo De Nobili e sua moglie Luisa scrivevano alla figlia; vi sono raccomandazioni nell’applicarsi agli studi in un momento in cui le insegnanti del Convento di San Marco erano in numero carente: “stà in esercizio con quello che hai già imparato (…)leggi un po’ d’Istoria ripassa la Geografia, la Grammatica, la Favola esercitati a scrivere in Tedesco Italiano e Francese…”. La madre enfatizza l’importanza di saper scrivere bene in almeno tre lingue(italiano, francese e tedesco) e di mantenere una serie di relazioni epistolari necessarie per essere inserite nel mondo aristocratico lucchese dell’epoca.

La figlia ubbidiente si prepara al grande passo quando ancora è ospite delle monache; nelle sue missive si intuisce la preferenza per un altro pretendente,ma nelle lettere della mamma si comprende che il suo candidato preferito non ha intenzione di maritarsi; scrive la mamma : “un Uomo è sempre a tempo a maritarsi, ed è sicuro di trovar moglie quando la vuole, e di scegliere. Non è così però per una Donna perché essendo molto scarsi i partiti, e rari quelli che si presentano, bisogna procurare di non perderli…”.

Pur promettendo alla figlia di rispettare le sue scelte, i genitori fanno velatamente percepire la loro preferenza per Federico Bernardini. Infatti per non rischiare che la figlia si innamori di qualcun altro, la invitano a rimanere nel Monastero fino alla data delle nozze perché: “a Lucca bisogna render conto a troppa gente di ciò che si fa…”

Finalmente Carlo de Nobile (chiamato Pappà nelle lettere) entusiasta informa la figlia:

“non voglio affatto eccitare della vanità in voi ma sarete maritata nella più ricca e la prima casa di questa città dopo Buonvisi”.

E sarà nel giugno del 1789 che il padre Carlo farà un’esplicita dichiarazione a Federico. Questo assicura alla figlia di 16 anni una sorte ben più fortunata rispetto ad altre giovani donne lucchesi.

I due sposi non avranno dono di un figlio, per questo adotteranno il nipote Federico, nato dal matrimonio di Annina ( sorella di Eleonora) con Cosimo Bernardini, cugino di Federico. Al giovane rampollo andranno tutte le ricchezze della famiglia Bernardini.

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Elena Benvenuti

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