Monte Matanna

Il Monte Matanna 1317 è tra le vette più alte delle Apuane Meridionali ed è il mio luogo del cuore dove” ricaricare le pile”a contatto con la natura.
Si trova nel Comune di Stazzema, a soli 40 minuti di macchina da Lucca si raggiunge il rifugio Alto Matanna con grande parcheggio dove si può lasciare la macchina.
Da lì si può comprare un panino con affettati o formaggi prodotti da loro e partire per varie escursioni.
Sarete circondati dalla natura e da animali in libertà: cavalli, mucche e pecore!

la Est-Sud-Est dalla Foce del Pallone per tracce di sentiero segnate prima in rosso e poi in blu.

la cresta Sud-Ovest dalla zona di case Toggiano che va ad inserirsi poi sul percorso precedente, il tratto per arrivare in cresta si fa un po’ a caso.

il groppone Nord-Ovest dal Callare del Matanna che è la via principale ben segnata di blu e la più panoramica.

La vetta è molto panoramica sulle Panie, sul Monte Procinto, sulle Apuane meridionali, sul lago di Massacciucoli, sul mare e sull’Appennino. Nelle giornate limpide è possibile vedere anche le isole dell’arcipelago toscano e le Alpi Marittime. Inoltre c’è una bella vista sugli abitati di Farnocchia, Pomezzana e Stazzema.

Una curiosità da approfondire è la storia legata alla foce del Pallone.
Questo era una funicolare aerostatica un’invenzione innovativa per l’epoca in cui era stata pensata… i primi anni del 1900!
Alemanno Barsi, insieme al figlio Daniele, fu l’ideatore della famosa e sfortunata funicolare aerostatica da Grotta all’Onda per il Colle della Prata, destinato poi a chiamarsi la Foce del Pallone, intesa a mettere in comunicazione la spiaggia della Versilia con la montagna ed il loro albergo in particolare. Tutto questo si inseriva nel desiderio dei Barsi di contribuire alla promozione del turismo montano al quale avevano già dedicato tutte le loro energie con la costruzione dei due alberghi( Basso e Alto Matanna).
Fu così costituita una società e vennero chiamati gli ingegneri ad occuparsi del progetto.
Fu, quindi, comprato un pallone aerostatico di seta grigia chiamato Rosetta, in onore della moglie di Daniele Barsi e fu costruita una struttura di piloni che sostenevano il cavo metallico teso tra la stazione di partenza (presso la Grotta all’Onda) e quella d’arrivo (Colle della Prata o degli Asini).
La stazione di partenza era dotata di un hangar di legno su basamento murato che serviva per il deposito del pallone, mentre una base di legno era sistemata all’arrivo. Una navicella di vimini scorreva lungo il filo d’acciaio sfruttando la spinta ascensionale del pallone mentre in discesa era normalmente frenata, essa poteva trasportare fino a sette persone alla volta.
Naturalmente il viaggio in pallone era un lusso destinato solo ad un gruppo ristretto di persone che potevano permettersene il costo e che potevano permettersi di fare una vacanza( vennero trasportati anche un re ed una baronessa!)

Alla Foce di arrivo trovavano poi una carrozza che li accompagnava all’albergo in pochissimi minuti.
Il volo inaugurale avvenne, con successo, domenica 28 agosto 1910 ed in solo cinque minuti la navicella superò il dislivello di circa 300 metri portandosi alla Foce della Prata che da quel momento divenne la Foce del Pallone, come ancora oggi è chiamata.
Il successo iniziale faceva ben sperare per lo sviluppo turistico della zona infatti la speranza era quella di attirare i turisti che già affollavano le spiagge della Versilia ed in particolare di Viareggio.
L’impresa fu salutata dagli elogi della stampa locale e nazionale e si meritò anche una copertina della celebre Domenica del Corriere.
Ma il destino beffardo era dietro l’angolo: a novembre l’intera struttura fu distrutta da un uragano e non venne più ricostruita mettendo la parola fine ad un’impresa eccezionale ma forse un po’ avventata ed alle speranze dei due albergatori.
Tutt’ora viene ricordata e chissà se con la tecnologia di oggi non potrebbe essere riportata in auge!

The following two tabs change content below.

Rita Benedetti

Ultimi post di Rita Benedetti (vedi tutti)