La colonna all’Immacolata Concezione o Madonna dello Stellario corona il crocevia tra via del Fosso e via della Fratta dal lontano 1687.
È un’opera favolosa attribuita a Giovanni Lazzoni, artista carrarino che ha lasciato numerose testimonianze del suo straordinario talendo lapicida (vedasi le tarsie marmoree della camera degli sposi nel Museo Nazionale Palazzo Mansi, e le decorazioni che si trovano nell’ Oratorio degli Angeli Custodi ). Giovanni Lazzoni aveva avuto una carriera sfolgorante lavorando presso la casata D’Este, a Rom, dove aveva trascorso un ventennio tra commissioni pontificie e aristocratiche, per poi approdare a Lucca.
Monsignor Flaminio Nobili, vicario generale della diocesi di Lucca e canonico della cattedrale si fece promotore per la realizzazione di questo tributo di affetto cittadino della città nei confronti della Madonna, da sempre venerata come simbolo religioso di protezione di Lucca; lo stesso Nobili si offrì di sostenere le spese per la realizzazione del monumento.

L’immagine della Madonna è frequente sulle mura urbane (vedasi il bassorilievo posto sulla parte esteriore del baluardo della Libertà, orientato a meridione verso i confini con Pisa), a Lei è dedicata la porta di accesso settentrionale e numerose immagini ed affreschi adornano il centro urbano; la colonna si differenzia per le proporzioni enormi, unica nel suo genere, con lo scopo di invocare la protezione per la città.
Secondo i documenti conservati nell’archivio storico di Lucca si evidenzia che Flaminio Nobili aveva fatto proclamare nel 1672 l’Immacolata Concezione una solennità cittadina, anticipando di quasi due secoli il dogma di Papa Pio IX (1854). La proposta trovò la piena approvazione dall’arcivescovo di Lucca e dal Senato della Repubblica.
Il materiale in cui è realizzata la colonna è di granito rosa, decorata con capitello corinzio (probabilmente di epoca romana) e alla sommità è posta l’immagine della Vergine sostenuta dalla falce lunare e coronata da stelle, nell’atto di benedire la città e schiacciare il demonio.
L’immagine della Vergine che sconfigge il male rispecchia esattamente i dettami del Concilio di Trento e fa riferimento a la donna “ vestita di sole” descritta nel capitolo 12 dell’Apocalisse di Giovanni, oltre agli attributi elencati nel testo quali: la falce di luna sotto i piedi della Madonna, la corona di dodici stelle sul suo capo, e il diavolo nelle forme di un enorme drago.

La colonna poggia su un piedistallo quadrangolare in marmo con elaborate decorazioni di festoni e cherubini con cartigli sopra le quattro facce; essi riportano quattro passaggi tratti dalle sacre scritture scritti in latino, traducibili come: “ lei ti schiaccerà la testa” , “sarà cercato il suo peccato e non sarà trovato”, “e tu insidierai il suo calcagno”, “ se sarò innalzata dalla terra, attirerò tutto a me stessa”, tutti riferimenti all’episodio del peccato originale e alla figura della vergine.
La parte finale della colonna presenta un sostegno a forma di dado dove compaiono iscrizioni storiche e un bassorilievo con una veduta di Lucca del XVII secolo dove si può riconoscere la Porta di San Donato con il passaggio sul fossato che circondava le mura di Lucca. Il bassorilievo è adornato da una scritta: “Vere libera serva nos liberos”, ovvero “Tu che sei realmente libera mantienici liberi”, chiara invocazione della comunità cristiana cittadina. Le altre iscrizioni fanno riferimento alle indulgenze concesse dal Cardinale Giulio Spinola, (vescovo di Lucca al momento dell’erezione del monumento), alla devozione dei Lucchesi che coronarono il Volto Santo, Figlio dell’Immacolata, e al dono del monumento offerto alla Compagnia della Concezione di San Francesco.
Nel 1885 fu posta la cancellata in ferro battuto alla base del basamento.
Ogni 8 dicembre i Lucchesi testimoniano il loro forte legame con la Vergine, rimasto tale attraverso i secoli, con un corteo che vede sia autorità civili che religiose portare in omaggio una corona di fiori.

Elena Benvenuti

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