Palazzo Arnolfini Cenami a Lucca

Lucca è una città che ha un fascino particolare.

Racchiusa dentro le sue mura custodisce segreti e gioielli d’arte: non solo chiese (anche se è chiamata la città delle cento chiese per la grande quantità di edifici religiosi dentro il tessuto urbano) ma anche palazzi, sculture e dipinti conservati negli splendidi musei cittadini.

Camminando per il centro cittadino la mia mente corre alle case-torri medievali di cui restano alcune tracce, benchè molte sono state scapitozzate, negli stretti vicoli e nelle stradine laterali: bisogna camminare con il naso all’insù per scorgerle!

Quelli che sono ben visibili sono invece i palazzi rinascimentali, riconoscibili per la loro estensione e ampiezza con cui si impongono alla vista dei passanti.

Uno di questi mi ha colpito in modo particolare, la cui storia mi ha affascinato anche dal punto di vista della storia dell’arte.

Avete presente il famoso dipinto I coniugi Arnolfini di Van Eyck? Ecco quest’opera è in qualche modo legata al palazzo.

Palazzo Arnolfini Cenami è impossibile non notarlo, semplicemente perchè oggi, dove un tempo c’era il cortile del palazzo, si trova la Libreria Mondadori.

L’edificio si staglia con la sua mole vicino alla centralissima piazza S. Michele, all’incrocio fra via Roma e via Cenami.

Esso venne costruito dall’architetto Nicolao Civitali verso il 1530 su commissione della famiglia Arnolfini; nel 1605 fu acquistato da Lorenzo Cenami, famiglia di commercianti attiva nelle principali piazze di commercio francesi.

Il palazzo rispecchia, come molti a Lucca, lo stile fiorentino: possenti bugne in pietra sottolineano il portone centrale, gli angoli della facciata, le finestre del piano terra e del primo piano e, altro elemento fiorentino, la panca di via dove oggi, come allora, si siedono i lucchesi ma anche i turisti.

Rispetto ai palazzi fiorentini, che presentano il bugnato in tutta la facciata, nei palazzi lucchesi quest’ultima è intonacata con le bugne, come detto, a sottolineare portoni e finestre.

Altra caratteristica il cortile interno definito come un chiostro, presente sia nelle dimore fiorentine che in quelle lucchesi.

Oggi, dove un tempo c’era quest’ultimo, si trova la libreria; un soffitto in stile Liberty chiude la parte sommitale.

Ma ora veniamo al legame con il famoso dipinto di Van Eyck: attenzione! Non perché I coniugi Arnolfini abbiano abitato nel palazzo, il ricordo è legato semplicemente al ramo della famiglia di mercanti lucchesi, gli Arnolfini, che si insediarono a Bruges.

Ecco anche questa secondo me non è una coincidenza, ma cela qualche legame.

Si sa che Lucca era un importante centro di manifattura della seta, la seta lucchese che veniva venduta fino ai mercati della champagne; Lucca si è arricchita con il commercio e molti commercianti lucchesi si trasferirono, non solo in Francia, ma anche nelle Fiandre.

E’ il caso di Giovanni di Nicolao Arnolfini che nasce a Lucca nel 1400 e muore a Bruges l’11 settembre del 1472.

Nicolao, con la sua attività mercantile, si trasferisce a Bruges nel 1421, diventando il rappresentante della casa commerciale di Marco Guidiccioni. Bruges all’epoca era un fiorente porto commerciale del Ducato di Borgogna; il Nostro ebbe relazioni commerciali con Filippo il Buono tanto che nel 1461 diventò suo consigliere personale.

In quell’occasione Nicolao venne ammesso alla corte Borgognona e, probabilmente, a corte conobbe il pittore Van Eyck.

Quest’ultimo lo ritrasse due volte: nel celebre autoritratto e nel famoso dipinto I coniugi Arnolfini.

Giovanni Nicolao si sposa una prima volta con Costanza Trenta, che purtroppo morirà quindici anni dopo.

Si risposa una seconda volta con Giovanna Cenami, il cui discendente, Lorenzo Cenami nel 1605 acquista il palazzo.

Questa curiosità la racconto spesso ai turisti durante i miei tour a Lucca devo dire ne rimangono affascinati!

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Storica dell'Arte e Guida Turistica Abilitata in italiano e francese. Le mie grandi passioni sono l' arte e la Storia della Moda e del Costume.

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