La statua Gemella

La dove meno ce lo aspettiamo, celate ad una prima occhiata fugace, è possibile trovare monumentali sorprese. E’ il caso infatti della statua in bronzo dedicata ad Alfredo Catalani e collocata sul baluardo San Paolino delle mura Urbane, che in pochi sanno, possiede ha una gemella, custodita, data la sua dimensione, in uno dei castelletti delle stesse mura: quello di porta San Donato.

Castelletto di porta San Donato

Si trova nella sala maggiore che si affaccia verso l’esterno, un gigante bianco, monumentale bozzetto in candido gesso, imprigionato da oltre cinquant’anni. Una statua irrimediabilmente imprigionata, a causa delle sue dimensioni, all’interno di quello che fu prima luogo di difesa, poi studio-laboratorio dell’autore della statua, lo scultore Francesco Petroni, e fino a poco tempo fa, sede dell’Opera delle Mura.

Artista straordinariamente longevo e trasversale, Francesco Petroni era nato nel 1878 e morì nel 1960, e a lui furono commissionati numerosi monumenti cittadini, molti dei quali furono distrutti dopo il ventennio fascista. La statua al Catalani venne inaugurata nel 1954, ma della sua costruzione si era parlati fin dal 1900. In quell’anno infatti, per celebrare il 25° anniversario della Società Musica Lucchese, lo stesso Petroni realizzo una lapide in bronzo in memoria di Catalani, che fu posta in Via Santa Giustina.

Il monumento dedicato a Alfredo Catalani

Qualche tempo dopo, nel 1919, la società si prodigò con un proprio comitato a raccogliere fondi per realizzare, oltre alla lapide, anche una statua in bronzo, sempre in ricordo dell’illustre musicista. Ma venne il fascismo, poi la guerra, e nacquero difficoltà finanziare e burocratiche nello stesso comitato, così il progetto della statua rimase per anni solo su carta.
Fu soltanto nel 1945, dopo la rimozione del monumento dei martiri fascisti (che nel frattempo lo stesso Petroni aveva realizzato sul sul Baluardo San Paolino), che il comune approvò la realizzazione della statua al Catalani, da collocare al posto del monumento fascista. Così venne dato il via ai lavori, grazie anche al contributo dei cittadini residenti all’estero, la famosa associazione dei Lucchesi nel Mondo.

E finalmente, il 19 settembre 1954, avvenne l’inaugurazione. Ma prima della stesura definitiva, Petroni volle fare una copia in gesso, a grandezza naturale, lavorandola ovviamente nel suo studio, al castelletto di porta San Donato: e la dove è sempre rimasta, la si può ammirare ancora oggi.

Copia della statua in gesso
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Daniele Lattari

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