Ancora un articolo su Badia di Cantignano.
Trovo continuamente argomenti appassionanti su Badia e quello su Carlo Piaggia non è da poco.
Nacque nel 1827 da famiglia numerosa e modesta ; aveva 6 fratelli e sorelle ed il padre possedeva un molino e qualche appezzamento di terra nei dintorni di Badia di Cantignano. Purtroppo le disgrazie colpirono ben presto la sua giovane vita con la perdita della madre e 5 dei 6 fratelli in un sol colpo, a causa del colera. Giovanissimo perse anche un occhio, ma questo non gli impedì mai di lavorare, viaggiare e seguire le proprie passioni che poche non erano.
Carlo Piaggia visse in un’epoca di grandi scoperte in Africa ed appartenne ad una generazione di valorosissimi esploratori italiani e stranieri che portarono in patria notizie di immensi territori del continente africano oltre di popoli anche cannibali con cui Carlo Piaggia visse. Mi vengono in mente altri personaggi dell’Ottocento come Giovan Battista Belzoni, l’italiano che esplorò e scoprì molte piramidi in Egitto e che ha ispirato il film di Indiana Jones oppure il francese Pierre Loti, scrittore che raccontò dei suoi viaggi in Turchia, Africa ed Asia oppure ancora il grande Albert Schweitzer, medico, musicista, teologo, missionario luterano che visse anni nella sua Africa (Gabon dove morì).
Per dare un’indicazione dei territori esplorati da Carlo Piaggia ecco un elenco dei luoghi maggiormente frequentati e studiati: il Sudan meridionale, Eritrea, Etiopia, il Nilo, il Lago Tana e le sue isole, il Lago Alberto ed il Lago Kyoga che scoprì.
Carlo Piaggia scrisse le proprie memorie, oggi custodite a Lucca, ma pubblicate postume solo nel 1938. Non aveva avuto un’educazione didattica e scolastica regolare, per niente. Lo scrittore Edmondo de Amicis, autore del famose romanzo Cuore non volle correggere i suoi scritti sotto forma di annotazioni perché seppur grammaticalmente poveri, il loro contenuto era ricchissimo di informazioni e le immagini molto vivaci.
Cosa ci ha lasciato Carlo Piaggia? A seguito degli innumerevoli rientri in Italia dai suoi viaggi portò e regalò a diversi musei collezioni di armi, utensili ed oggetti vari come pure animali ed uccelli impagliati dai territori da lui visitati. Al Liceo Classico Nicolò Macchiavelli di Lucca si trovano alcune testimonianze delle sue scoperte conservate fra le collezioni del piccolo Gabinetto di Storia Naturale in una sala appositamente dedicata al grande esploratore.
Oggi nel Loggiato del Palazzo Pretorio di Lucca si trovano un busto ed una lapide commemorativa in onore del nostro illustre concittadino.
Dal 2016 si svolge il Premio Letterario Nazionale Carlo Piaggia istituito dall’instancabile e lungimirante parroco di Badia di Cantignano Emanuele Andreuccetti.
Spero che la lettura di questo breve articolo abbia stimolato la vostra curiosità ed invito tutti i lettori a scegliere un momento slow di pace e tranquillità per leggersi qualcosa su questo personaggio ed anche sugli altri sopra citati. Le loro vite, le loro grandi esplorazioni e scoperte hanno alimentato il mio desiderio di viaggi sin da bambina e mi hanno spinto ad intraprendere ‘itinerari di intima conoscenza’ che ancora oggi effettuo ripetutamente. Così facendo mi do l’opportunità di comprendere la complessità di rapporti tra popoli ed i loro ambienti , fra culture ed economie, fra storia ed attualità.
Ancora una volta: BUONA LETTURA!
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