Sembra essere oramai nota a una buona parte della popolazione italiana la definizione di canapa light, per usare un altro termine sicuramente più conosciuto la marijuana legale è una realtà ben diffusa nel bel paese con all’attivo oltre 350 punti vendita. Ancora non vi è una vera e propria regolamentazione, infatti, la legge 242 del 2016 rende legale la vendita delle infiorescenze di Cannabis light ma non per uso ricreativo; si può comprare ma non si potrebbe fumare, c’è una lacuna da parte del legislatore che non si è ancora spinto oltre la semplice autorizzazione alla vendita, il 2019 sembrerebbe essere l’anno decisivo per una legiferazione più definita, molti aspettano di vedere cosa accadrà. Sono davvero interessanti i numeri dietro questo mercato per quello che riguarda produttori, consumatori e attività commerciali.
Ci sono e si continueranno a verificare ovviamente degli squilibri sull’argomento, c’è chi sostiene che sia un ottimo modo per ridurre un mercato nero da sempre difficile da arginare, c’è chi ancora sostiene che la sostanza in questione sia a tutti gli effetti una DROGA; spesso chi si riferisce alla cannabis light in questi termini non tiene conto di alcuni grossi benefici che il nostro paese potrebbe trarne: posti di lavoro, occupazione e affitto di locali commerciali e magazzini che in alcune aree italiane sono spesso abbandonati o troppo presi d’assalto da popolazioni ricche insediatesi in maniera massiva nel territorio; opportunità di scambi commerciali con paesi esteri dove già è presente un mercato più che attivo e remunerativo.
Oltre lo scopo ludico e rilassante della marijuana bisogna anche iniziare a percepire il fattore benefico dei suoi principi attivi, già usati per scopi curativi con sicuramente molte meno controindicazione di alcuni farmaci di uso comune.
La canapa è volgarmente definita il “maiale delle piante” proprio perché non se ne butta via nemmeno una parte ed è anche un ottimo prodotto utili per scopi edili e basti pensare che è 10 volte più forte della fibra di vetro.
C’è anche un altro aspetto molto interessante da tenere in considerazione, la resa di un ettaro di terreno coltivato a canapa in termini economici supera i 10.000 Euro di resa, questo aspetto ha fatto sì che molti proprietari terrieri si siano “buttati” nel settore senza una vera e propria attitudine alla coltivazione di questa pianta, ma, per fortuna, c’è chi invece ha proprio deciso di produrla cercando di elevare il “livello di purezza” coltivando genetiche adeguate e con standard di resa elevati per quello che riguarda i principi attivi necessari a renderla sempre più un bene di uso e consumo per i scopi prima menzionati.
La Toscana è un territorio ottimale per questa coltura e molti stranieri, soprattutto canadesi e olandesi si interessano ai nostri terreni e sono ben disposti a fare business dalle nostre parti, aspetto sicuramente da non sottovalutare visti i noti standard di ricchezza di questi due paesi, per una volta non parleremo di fuga di cervelli ma di cervelli che rimangono in Italia cercando di far fiorire ancor di più un mercato nascente.

Nella città di Lucca sono nate diverse attività che vendono la cannabis light e ci sono anche servizi dedicati al consumatore per niente male e molto più all’avanguardia rispetto ad altre città italiane; è nato da poco un servizio di consegna a domicilio ma già ben presente e considerato ottimo da i vari consumatori. Sono proprio attività coraggiose come queste che servono a smuovere le acque dello scetticismo sull’argomento, per ulteriori informazioni linkiamo un ottimo articolo di Lucca in Diretta che riguarda proprio questa attività.
Oltre questo servizio vanno menzionati anche i vari negozi fisici di settore (smartshop) presenti nell’area, sono 3 in tutto per ora: Cannazero, Glass & Green e il Cannabis Store Lucca, vi invitiamo a fargli visita per farvi una vostra opinione personale sull’argomento trattato.
Leonardo Papini
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