Come a proteggere piazza Campioni, il Caffè Liberty si erge in tutta la sua eleganza. La sua storia è un po’ travagliata ma ricca di chicche e curiosità. Venne costruito a partire dal 1870 per ospitare un ristorante chiamato “Al mare” ed era interamente idi legno, proprio come la Passeggiata di quell’epoca.
Purtroppo, nell’ottobre del 1917 scoppiò un tremendo incendio, che distrusse gran parte degli edifici: l’unico superstite, ancora visibile, di quella tragedia fu lo chalet Martini poco più avanti. Questo grave episodio spinse i Viareggini a rimboccarsi le maniche e a ricostruire, questa volta in muratura. Si ricostruì secondo la moda dell’epoca, ovvero in stile liberty e nasce proprio in questo periodo, tra gli anni ’20 e ’30, la Viareggio che conosciamo oggi. Alfredo Belluomini, architetto viareggino, e Galileo Chini, decoratore fiorentino, sono i protagonisti indiscussi di questa rinascita.
Il Supercinema Savoia e il Caffè Savoia sbocciano proprio grazie alla loro collaborazione nel 1927. Apparentemente la struttura è semplice: un parallelepipedo, che dalla strada si allunga verso il mare, e un avancorpo con porticato, che si affaccia sulla passeggiata. Un occhio più attento si accorge subito che la struttura viene ingentilita e movimentata da archi, terrazze e colori brillanti: un giallo ocra che ricorda la spiaggia e la sua sabbia e un azzurro come il mare.
Il cinema-teatro si sviluppa su due piani, quello per gli spettatori Vip al primo piano e quello per i secondi e terzi posti. Se vi capita di trovarlo aperto date un’occhiata ai disegni, gli stucchi, le plafoniere e le decorazioni di Galileo Chini. La facciata con il porticato è sormontata da una terrazza su cui si affacciano due porte- finestre su cui poggiano due frontoni, impreziositi dalle maioliche della Manifattura Chini con animali marini e il monogramma “CS”.
Il 15 giugno del 1929 ci fu l’inaugurazione e fino alla Seconda guerra mondiale tutto andò liscio, anzi fu proprio la sue età dell’oro: nel 1932 si esibì Totò, negli anni 1936-37 Edoardo Bianco, e molti altri! Nel 1945, il Caffè Savoia venne danneggiato dall’esplosione di una bomba e quando Viareggio venne occupata dagli Americani che occuparono il teatro Eden, questi consolidarono il tetto di quest’ultimo utilizzando parti del soffitto del Supercinema. Finita la guerra fu tutto ricostruito il più fedelmente possibile e nel 1952 si proiettò la prima visione di “Via col vento”, con posti prenotati per 55 giorni. Sappiamo che Guglielmo Marconi faceva colazione al proprio tavolo al Caffè Savoia.
Annalisa Marraccini
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