Per chi suona la campana?

Quella di Barga ha certamente lasciato una traccia nel cuore di Giovanni Pascoli. Tra gli antichi borghi della Garfagnana, terra ancora immersa nella natura, il poeta, letterato e professore universitario ha scelto di passare i suoi ultimi anni di vita.

La villa dei signori Cardosi-Carrara è situata a Castelvecchio, in località Caproni. Fu acquistata dal Pascoli nel 1895 grazie alla vendita di cinque medaglie d’oro vinte ai concorsi di poesia latina di Amsterdam; il poeta diceva spesso che grazie a Virgilio ed Orazio si poteva permettere “una bicocca con attorno un po’ d’orto e di selva”. Forse a Castelvecchio, circondato da verdi colline e, sullo sfondo, dalle Alpi Apuane, si sentiva protetto come un uccellino nel suo nido.

La casa è museo dal 1953, quando la sorella Maria, che mai aveva veramente accettato la morte del fratello ma viveva nel suo ricordo, la fece proclamare tale. L’ultima erede di casa Pascoli riuscì a fare in modo che l’abitazione arrivasse a noi esattamente come alla morte del fratello. I due sono tutt’oggi seppelliti nella piccola cappella del piano terra.

Gli esterni sono spettacolari: davanti all’ingresso si trova un ben conservato giardino, completo di vigna e vista sulla sottostante vallata.

Il giardino di Casa Pascoli

Quello che lascia i visitatori senza fiato sono gli interni perfettamente conservati, come la cucina (senza acqua corrente, con l’originale focolare, le stoviglie, i lumi alimentati a petrolio),o lo studio, con le tre scrivanie dove il Pascoli soleva studiare e comporre, secondo il metodo di lavorare su tre progetti contemporaneamente.

Si passa da un ambiente all’altro senza corridoi, per utilizzare al meglio lo spazio disponibile, come nelle case di quell’epoca. Le camere di Giovanni e maria hanno le testate dei letti simmetriche e opposte, come per stare insieme anche durante il sonno.

Appese alle pareti ci sono molte foto di Giovanni Pascoli insieme ai suoi amici, tra cui un selfie con Puccini (selfie involontario ma che strappa un sorriso, data l’insolita maniera con cui è stato realizzato), altre del poeta defunto. Si possono vedere anche suoi abiti ed i cappelli ancora appesi come sono stati lasciati.

Molto grazioso anche il salottino dove la sorella Maria cuciva e ricamava, dentro una teca, ben protetto, si trova il servizio in porcellana del Giappone e la stanza è arricchita di molti regali e souvenir stranieri ricevuti da visitatori e amici del poeta.

La terrazza con vista su boschi e campagne, da cui è anche possibile scorgere il paese di Barga, è stata certo di ispirazione a Pascoli: ne è un chiaro esempio la poesia “l’ora di Barga”. Alla domanda: “per chi suona la campana?” in quell’epoca la riposta sarebbe stata: “per tutti”, dato che la torre campanaria della cattedrale, oltre a scandire le ore di una vita regolata sui ritmi della natura, richiamava i contadini, annunciava un matrimonio o allertava in caso di disastro.

La terrazza di Casa Pascoli

L’amore che Pascoli nutriva per questi luoghi e queste genti è noto: si rivelò uomo generoso e sensibile ai problemi locali. È qui che in tranquillità compose i Primi Poemetti, I Canti di Castelvecchio, I Poemi Conviviali e altro ancora.

Tutta la casa museo è stata restaurata con l’attenta supervisione degli esperti delle Belle Arti di Firenze e posta in sicurezza con un sistema di allarme. Per questo gli interni si possono visitare in gruppi di dieci persone per volta.

Nella vigna esterna si possono trovare le uve del Sangiovese, tanto amate dal poeta; in cantina è stata perfino trovata una bottiglia di vino, la cui etichetta conferma la sua appartenenza alla produzione dello stesso Pascoli.

Della sua amata Romagna aveva portato tante erbe aromatiche, tra cui l’erba cedrina che era presente nel suo orto.

Vi è un piccolo monumento sopra la tomba dell’amato cane Gulì, protagonista di alcune foto appese alle pareti della casa.

Accanto alla casa si trova la cappella consacrata con la tomba del poeta e della sorella, dove viene celebrata la messa due volte l’anno.

Tutto parla di Pascoli e la campana del duomo di Barga porge i suoi rintocchi ad omaggio del grande poeta. Ancora oggi la popolazione è sinceramente affezionata a questo grande letterato.

Se siete interessati a fare una visita guidata o a saperne di più ecco i contatti:

Casa Museo Pascoli: (+39) 0583 724711 – cultura@comunedibarga.it
Per la Fondazione Pascoli: info@fondazionepascoli.it
Per le visite guidate: Elena (+39) 340 6128485

>> Siete interessati ad una visita guidata e una giornata in Media Valle e Garfagnana? Contattate la guida Elena Benvenuti tramite la sua pagina! <<

Il viale di Casa Pascoli
The following two tabs change content below.

Elena Benvenuti