L’invito è a conoscere meglio la Versilia e il suo entroterra: la cosiddetta Versilia storica, attraversata dal fiume Versilia in epoca medicea.
L’alta Versilia e le imponenti montagne alle spalle del litorale custodiscono una delle maggiori risorse economiche, ovvero il marmo, un elemento che caratterizza l’identità del territorio versiliese.
La Versilia per posizione, ricchezza di materie prime e in quanto dotata di uno sbocco al mare con il porto di Motrone è appetibile prima per Lucca, che nel XIII secolo si espande e fonda le ‘città nuove’ di Pietrasanta e Camaiore, ma anche per altre potenze, fino a quando la zona della Versilia storica passa sotto il dominio mediceo: per effetto del Lodo di Papa Leone X del 1513 vengono annesse alle terre medicee il capitanato di Pietrasanta e tutto il suo circondario, separandolo dai domini lucchesi.
Il 29 settembre 1513 Papa Leone X (figlio di Lorenzo il Magnifico) sancisce il passaggio di Pietrasanta, Motrone e loro pertinenze dal dominio lucchese a quello fiorentino; in virtù di ciò la zona gode di stabilità politica e di pace, vengono valorizzate le grandiose risorse marmifere e inizia la fioritura di quei mestieri d’arte che ancora oggi sono vere eccellenze culturali ed economiche del territorio.
Partiamo allora dalla Versilia balneare alla ricerca dei Medici, e inaspettatamente troviamo qualche traccia anche nella mondana Forte dei Marmi, con quella che viene chiamata dal ‘500 la ‘via di marina’: dal monte Altissimo, da dove vengono estratti marmi in gran quantità proprio a partire dall’epoca medicea, inizia la distribuzione del materiale in direzione del mare, con i blocchi caricati su carri trainati da buoi. All’epoca la zona è ancora dotata del porto lucchese di Motrone, dipendente da Pietrasanta ma in decadenza, e la costa, paludosa e minacciata dai pirati, viene controllata con un servizio di guardia fino a Cinquale; gli abitanti di Seravezza sono consci della ricchezza presente nei monti, ma anche dell’impossibilità di trasportare il marmo verso il mare.
Nel 1515 la popolazione scende in piazza e proclama la donazione dei giacimenti ai Granduchi Medici di Toscana, a patto che venga iniziata subito la costruzione di una strada; tre anni dopo Leone X contatta Michelangelo ed iniziano i lavori per la strada che doveva portare il marmo al ‘caricatoio’ sulla costa. Dopo faticosissimi lavori la strada viene terminata e si inizia a portare alla marina i marmi delle cave di Seravezza; sussistono tuttavia difficoltà per il trasporto, problemi di ostilità con i precedenti fornitori di marmo, fino a quando nel 1520 il Papa solleva Michelangelo e il suo aiutante Benti dall’incarico ed entrambi possono interrompere l’ardua impresa.

Ma che succede nella paludosa zona dove sorgerà Forte dei Marmi, dopo il soggiorno di Michelangelo? La strada viene periodicamente rinforzata portando materiale ghiaioso, e per molto tempo è solo una via di transito, anche perché intorno agli anni venti a causa della peste la zona era ritenuta malsana e invivibile.
Dopo la metà del ‘500 viene costruita una capanna in legno, adibita a magazzino del materiale. Nel 1618 Cosimo de Medici ordina la costruzione del cosiddetto ‘Magazzino dei marmi’, ancora oggi parzialmente visibile sulla sull’attuale Via Provinciale. La località, sotto la giurisdizione di Pietrasanta, viene chiamata Marina e nel 1648 vi viene costruito un magazzino murato ad uso delle guardie. Lo stesso viene utilizzato fino a fine Settecento come deposito del ferro, prende il nome di ‘magazzino della Magona’ e per questo gli abitanti della zona per molto tempo vengono chiamati ‘magazzeni’. Lungo l’antica via di marina possiamo ancora oggi vedere il vecchio magazzino, oggi un’abitazione privata: sul lato lungo, che dà su una piccola strada laterale, è ancora visibile un pregevole portone con architrave e stipiti realizzati in marmo; originariamente sopra questo portone era collocato uno stemma mediceo, purtroppo distrutto da vandali molto tempo fa. Con la recente ristrutturazione l’edificio è stato dotato di uno stemma mediceo di moderna fattura, che ci consente di individuarlo immediatamente come la costruzione più antica di tutta la località balneare.
Forte dei Marmi viene oggi considerata una località turistica tra le più rinomate a livello europeo, anche grazie ad ospiti illustri e famiglie in vista, prima tra tutte quella degli Agnelli, che hanno fatto conoscere le bellezze naturali della zona nel Novecento. La mondana località versiliese sembra aver dimenticato le sue origini legate al marmo, ma proprio per questo è interessante scoprire da dove parte la sua storia, anch’essa legata a Michelangelo e ai marmi delle cave di Seravezza, ‘scoperte‘ in epoca medicea.

Gilda Maestri
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