Il Museo Barsanti e Matteucci a Lucca

Il Museo del motore a scoppio, dedicato a padre Eugenio Barsanti e a Felice Matteucci, si trova all’angolo tra via S. Andrea e via Guinigi nel posto, come dicono i lucchesi che passano di lì, “dove prima c’era il carbonaio”. Prima ancora era il luogo, la loggetta, dove la famiglia Guinigi si dedicava alla vendita della seta: lo stemma della famiglia è ancora visibile all’interno, al primo piano.

Tutti i turisti che incappano nel Museo rimangono sorpresi della sua esistenza in questa città di spiccata impronta medievale che poco pare avere a che fare con il motore a scoppio; sono in pochi infatti a sapere che i due inventori del motore a scoppio erano per l’appunto lucchesi.

Felice Matteucci, ingegnere e inventore, nasce a Lucca nel 1808 da una famiglia benestante: il padre è avvocato e ministro di Giustizia del Principe Felice Baciocchi, la madre è la nobildonna Angiola Tomei-Albani. Felice studia Idraulica e Meccanica al Real Collegio Borbonico di Parigi e conclude gli studi a Firenze dove conosce Eugenio Barsanti e dove inizia la loro avventura scientifica.

Nicolò Barsanti, conosciuto come Eugenio, presbitero, ingegnere e inventore, nasce a Pietrasanta nel 1821. La madre e il padre, scolpitore di marmo, gli fanno frequentare l’Istituto delle Scuole Pie nel Convento di S. Agostino a Pietrasanta e, dopo essersi diplomato con ottimi risultati, prende i voti presso i padri Scolopi e cambia il suo nome da Nicolò in Eugenio. Durante gli anni di insegnamento di Matematica e Fisica a Volterra, elabora l’esperimento, detto del “maestrino”, che gli fa venire l’idea di usare un’esplosione come generatore di forza in una macchina a moto continuo.

“L’esperimento del maestrino”

Nel 1843 il “maestrino”, come viene bonariamente chiamato padre Eugenio, durante una lezione fa un esperimento con la riproduzione della pistola di Volta. Quando il recipiente, contenente idrogeno e aria, viene chiuso e stimolato mediante una scintilla elettrica al suo interno, si produce un tale scoppio da lanciare in aria il tappo.
Ecco l’inizio della storia del primo motore a scoppio.

Dal 1851 al 1853 Barsanti e Matteucci fanno numerosi esperimenti che si concludono infine nella Fonderia di Pietro Benini quando viene finalmente realizzato il primo motore a scoppio.

La prima certificazione è dell’anno successivo, nel 1854 in Inghilterra, la n° 1072.

Al Museo Barsanti e Matteucci di Lucca è possibile vedere la riproduzione del primo motore a scoppio, insieme ad altre riproduzioni di motori successivi. Presso il Museo sono inoltre esposti numerosi documenti e certificati originali che raccontano la nascita e l’evoluzione di questa prodigiosa invenzione. Il Museo è piccolo ma vale senza dubbio una visita: la storia raccontata dalla buona audio-guida e soprattutto la possibilità di avviare autonomamente alcuni motori rendono la visita un’ esperienza unica.

La visita al Museo Barsanti e Matteucci di Lucca è possibile ogni giorno dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 17:00; prezzo 3 euro, ridotto 2 euro.

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Ciao a tutti! Sono una guida turistica abilitata a Lucca in Serbo, Inglese e Italiano. Sono nata a Belgrado dove mi sono laureata in Lingue e Letterature slave (polacco e russo). Vivo a Lucca per amore di un lucchese e da quando sono qui mi sono innamorata anche di ogni angolo della città che ogni giorno mi rivela una storia nuova o un dettaglio appassionante che ancora non avevo notato.

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