Secondo i genealogisti lucchesi, la famiglia Castrucci proviene da Pietrasanta. C’è chi sostiene che le origini vadano ricercate a Ciciana. Prima di aprire il dibattito, occorre dare maggiori informazioni al lettore.
Nel 1424, Battista di ser Castruccio, ottiene la cittadinanza lucchese durante il governo di Paolo Guinigi. Il nipote diviene il primo Anziano della famiglia (1491). Nasce Vincenzo, anch’egli primo Gonfaloniere (1538). Quest’ultimo viene condannato alla pena di morte. Scappa ad Anversa per aver favorito la fuga dell’eretico Fra Girolamo da Pluvio.
Ad Anversa stringe rapporti commerciali con il ben noto Simone Turchi. Vincenzo scriverà il Diario del viaggio di ritorno a Lucca.
Nel 1526 sposa Angela, sorella di Martino Gigli e nasce Castruccio (1535). Dottore e gentiluomo, distintosi nell’ambasceria di Filippo II, re di Spagna e Portogallo, in occasione della conquista del Portogallo, e della morte della regina Anna D’Austria.
Di questo suo viaggio nella Spagna lascia un minuto diario. Dal matrimonio tra Vincenzo Castrucci e Angela Gigli nasce Giovanni Battista, battezzato in San Giovanni il 22 luglio 1541.
Quest’ultimo è considerato il personaggio più illustre della famiglia. Laureatosi in diritto nello Studio di Padova nel 1565, serve la Repubblica facendo parte di molteplici magistrature. Ai suoi funerali, fatti a spese della Repubblica, intervengono due Anziani, e l’elogio funebre viene detto da Martino Gigli, decano di San Michele in Foro.
La famiglia Cittadella, secondo una seconda interpretazione, proverrebbe da Ciciana. Qui, un certo Buonamico Iacopi nel secolo XIV possiede molte terre. A questa famiglia appartiene Iacopo di Pietra, Capitano della Guardia alla Cittadella di Lucca, fabbricata da Paolo Guinigi. Il 16 agosto 1430, cade la signoria guinigiana e si ripristina la Repubblica. Da allora la famiglia depone l’antico cognome Iacopi per assumere quello di Cittadella.
Contraggono parentele con i Balbani, i Cenami e gli Orsetti. Una buona parte si trasferisce a Ferrara sulla fine del XV secolo.
Chiara Grassini
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