Guglielmo Pannunzio è stato un avvocato e giornalista di origini abruzzesi, padre di Mario, fondatore de Il Mondo. Figlio di un Consigliere della Corte d’Appello, spirito democratico e liberale, inizia a collaborare con diverse testate giornalistiche come vedremo più avanti.
La Vedetta, Il Progresso, Nuovo Giornale e L’ Epoca sono i principali quotidiani sui quali Pannunzio scrive. Affronta diverse tematiche tra cui il diritto per i mutilati di guerra, ad esempio. Da inviato in Russia per l’Epoca racconta la società e i suoi problemi come la fame e il disagio con particolare attenzione al passato zarista. Ma informazioni di stampo militare rivelate al giornale per cui lavora, lo fanno arrestare a Minsk.

Di ritorno in Italia fonda a Roma La rivista dei Soviet al cui interno pubblica un supplemento intitolato Bollettino dell’Agenzia Radiotelegrafica Italo-Russa.
Con l’avvento del fascismo Guglielmo Pannunzio è costretto a lasciare Lucca per Roma insieme alla moglie Emma e i figli Sandra e Mario. La Bernardini è una credente cattolica e proviene da un antico casato nobile lucchese.
È in via dell’Arancio che l’avvocato subisce un’aggressione da parte di un gruppo fascista. La Questura di Lucca lo invita dunque a partire e a lasciare il centro storico.
Nella Capitale Guglielmo continua a svolgere le sue attività dedicandosi alla stesura di un libro. Qui entra in contatto con Piero Gobetti il quale lavora a una recensione nella quale cita anche il nome del giornalista.

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