Come non rimanere affascinati da questo splendido borgo arroccato nella sua fortificazione medievale su di una collinetta?
Eppure la prospettiva migliore per ammirare Ghivizzano-alto (Ghivizzano Castello) la si ha osservandolo più da lontano, abbracciandolo con lo sguardo dalla riva opposta del Serchio, il fiume che unisce tutti i lucchesi.
E scoprirlo da lontano è un po’ come andare nel bosco in cerca di funghi; crediamo di intravederne uno da lontano, un bel fungo nel pieno del suo turgido vigore, il cuore ha come un sussulto e già ci precipitiamo aldilà di un piccolo sentiero o di un ruscello, per sincerarci nel sottobosco dell’inaspettato e gradito rinvenimento per raccoglierlo.
Un batticuore che soltanto chi ha cercato funghi può capire o chi, percorrendo distrattamente le strade della Mediavalle, ha scoperto “finalmente” questo grazioso borgo.
de Il Lustro
Ghivizzano fungo-castello
Traduzione in italiano dalla poesia vernacolare
de Il Lustro
Vedi il post su www.justinlucca.it
Infine ti scoprii
e fu come individuare un fungo
cresciuto su un poggiolo
aldilà d’un piccolo sentiero.
“Sarai forse un fungo porcino ?”
Oltrepassai quindi il mio (1) fiume,
per sincerarmi del rinvenimento,
scrutando tra le felci (e il sottobosco).
“Per diamine! Che si tratti di un castello?!”
“Perché nessuno ti avrà ancora raccolto?
Così fortificato, con tanto di torri, chiesa e castello e neppure
più molto giovane (o appena spuntato)”.
“Cosa vuoi saperne tu?!
Molti popoli sono passati da qui! Ghivizzano non è un solo fungo…ma un’intera covata!
(1) il Serchio è il fiume di tutti i lucchesi
Immagine: Ghivizzano Castello
Illustrazione a china, acquerello e pastello
de Il Lustro
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