Il 4 ottobre, in tutto il mondo, viene celebrata la Giornata Mondiale degli Animali.
Una ricorrenza è stata istituita nel 1931 in onore del loro Patrono, San Francesco d’Assisi. Questa si è rivelata un’occasione per celebrarli, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salvaguardia e la difesa dei loro diritti e benessere.
Gli ordini mendicanti, nel 1200, arrivarono anche a Lucca e lì commissionarono diverse chiese: tra queste dobbiamo ricordare quella di San Francesco. Esse dovevano avere: facciata a capanna, aula unica, tetto a capriate, presbiterio rialzato e dovevano presentarsi senza transetto.
La presenza dei Francescani è attestata dal 1228 quando, per i monaci, venne costruita la Chiesa di Santa Maria Maddalena alla Fratta, immediatamente fuori le Mura. Finito nel 1232, l’edificio fu sostituito dall’attuale chiesa dedicata a San Francesco, iniziata nel 1253 e terminata nel corso del ‘300, secolo in cui venne ingrandito anche l’intero complesso del Convento che era sotto il patronato della famiglia Guinigi.
All’inizio del 1400 furono aggiunte le tre cappelle absidali.
L’aula è edificata in laterizio e la facciata presenta un rivestimento in calcare bianco integrato, nella parte superiore, da un restauro in “stile” degli Anni Trenta.
Ai lati del portale stanno due arche sepolcrali, una del XIII e l’altra del XIV Secolo.
Nel periodo Napoleonico il convento venne soppresso, ma in seguito restituito ai Francescani.
Nel 1844, l’interno fu restaurato dall’architetto Giuseppe Pardini che riaprì le bifore dei fianchi.
Nel 1868 il convento fu adibito a magazzino militare; nel 1901 la Chiesa fu riscattata dal Comune di Lucca che la riaprì al culto nel 1910. L’intero complesso è stato restaurato negli ultimi anni, soprattutto nel 2006-2008 per accogliere la sede dell’IMT e tra il 2010 e il 2013.

Sul lato nord si appoggiano la sacrestia duecentesca, coperta a volte con pilastro centrale, e due dei tre chiostri del convento. All’interno è presente un soffitto con copertura a capriate lignee; le tre cappelle del presbiterio hanno volte a crociera.
Il pavimento ospita molte tombe terragne, di epoche diverse, la maggior parte delle quali non più leggibili a causa della superficie consumata dal continuo calpestio.
La cantoria sopra la porta di accesso appartiene al XVIII Secolo.
Tra le opere più importanti ricordiamo:
- “Madonna col Bambino fra i Santi Francesco e Stefano”, opera di un maestro senese del 1325 circa;
- “Madonna col Bambino tra i Santi Elisabetta d’Ungheria e Francesco”, opera di Luigi Castellotti del XVIII Secolo;
- “San Francesco che riceve le stigmate”, opera seicentesca del Lucchese Pietro Ricchi. Il quadro fu commissionato dall’Università dei Tessitori di Seta: infatti, sulla cornice si nota il loro simbolo, il torsello, cioè il pacco di seta grezza.
Nel secondo chiostro è da ricordare la tomba a parete del mercante Bonagiunta Tignosini, decorata da una lunetta di Deodato Orlandi recante una Madonna con Bambino, San Francesco e il committente.
La Cappella Guinigi, dove sono conservate le ceneri dei membri della famiglia medesima, è stata di patronato dei Guinigi fino al 1941, anno in cui il Conte Arturo Guinigi-Sembrini la cedette ai Frati Francescani. Dagli Anni ’60 fu sede dell’archivio giudiziario del Comune di Lucca, ma con lo spostamento dell’archivio l’edificio fu abbandonato fino ai recenti restauri.
Nella piazza si trova anche l’oratorio di San Franceschetto, costruito nel 1309 da Lazzaro Fondora, come risulta dall’iscrizione sull’architrave in calcare bianco del portale.

Anna Romani

Ultimi post di Anna Romani (vedi tutti)
- Sant’Antonio Abate - 13 Febbraio 2025
- San Riccardo, re degli inglesi - 17 Aprile 2024
- San Nicola - 11 Gennaio 2023