Ci eravamo lasciate/i nello scorso articolo alla fine del 1800 e da lì ripartiamo con alcune curiosità:
- Nel 1881 l’attuale pasticceria Taddeucci era conosciuta con un altro nome, la Fabbrica del Buccellato. Si dice infatti che il dolce così come lo conosciamo oggi sia nato lì, da un trisavolo degli attuali proprietari, Jacopo Taddeucci. Sembra anche che il lievito madre usato lì sia in vita da ben 5 generazione.
- Il buccellato è un must e un po’ tutti nel mondo lo hanno assaggiato. Ovviamente il lucchesissimo Puccini non avrebbe mai potuto esimersi dall’assaggiare questo dolce. Anche Re Carlo III, quando ancora era principe del Galles nel 1985, durante la sua prima visita a Lucca, andò a fare una capatina dal Taddeucci per assaggiare questa baguettina dolce. Ma il buccellato ha anche viaggiato e si è fatto un giretto a Roma, quando è stato portato a Papa Giovanni Paolo II.
- Sapete che il buccellato è uno dei “1000 cibi da mangiare prima di morire”? Non lo dico mica io… bensì la gastronoma e giornalista culinaria Mimi Sheraton, una delle più seguite al mondo. Nel suo libro entrano ben dodici pietanze della Penisola, di cui solo due della Toscana: panzanella e buccellato. No… così per dire eh… Si dice che la giornalista si sia innamorata del dolce lucchese nel 2008, quando, scrivendo una rubrica gastronomica per il New York Times, sarebbe venuta in Piazza San Michele in incognito per provare il dolce di cui tutti i libri turistici parlano.
- Sapevate che esiste un altro buccellato in Italia? Bisogna scendere in Sicilia per le festività. Lì potrete gustare un dolce di pasta frolla che custodisce un ripieno a base di fichi secchi, zuccata, cioccolato, frutta secca, frutta candita e uvetta.
- La ricetta originale non ha grassi, né animali né vegetali, niente uova o latte. Se dunque lo comprate la mattina e il giorno dopo lo trovate duretto è assolutamente normale, perchè ha le caratteristiche del pane e come quello tende a raffermarsi. Vi invito dunque a non alzare il telefono per infamare il commesso, pensando che vi abbia venduto il buccellato di tre giorni prima, perché se vi si rafferma, vuol dire che avete preso quello con la ricetta originale. Seguite dei piccoli trucchetti semplici, facili e veloci: intanto se avanza, congelatelo, se invece lo volete mangiare il giorno dopo, basta riscaldarlo un pochino e… voilà, come nuovo.
- Sapete che il buccellato si presta benissimo ad essere inserito in altre ricette? Si può mangiare fritto, inzuppato nel vino con le fragole (zuppa del Tadducci) o a mo’ di tiramisù?
- Sapevate che anche se il dolce viene inventato nel 1881 da Jacopo Taddeucci, per trovare l’origine del nome bisogna andare molto indietro nel tempo? Ma per sapere la storia dovrete seguire il prossimo articolo
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Giada Paolini
Guida turistica pisana in terra straniera. Laureata in lingue, letterature e studi interculturali. Appassionata di gossip storico non convenzionale.

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