La balestra come strumento meccanico in grado di scagliare proiettili di varie fatture, ha una storia nell’ordine di qualche migliaio di anni fra Asia ed Europa, ma il suo massimo impiego per scopi bellici è senz’altro raggiunto durante il periodo medievale, fino all’invenzione della polvere da sparo che ne avviò un rapido declino.
L’impiego della balestra come efficace mezzo di difesa della cinta muraria lucchese è documentato da diverse fonti storiche che si sono mantenute fino ai giorni nostri. La più antica fra tutte è una missiva datata 1169, partita da Lucca e indirizzata alla Repubblica di Genova, con cui si richiedevano in prestito un certo numero di balestrieri alla potenza ligure, per rinfoltire le fila dei tiratori lucchesi allo scopo di difendersi meglio dai continui assalti di Pisa.
L’impiego della balestra ad uso bellico fu una vera rivoluzione per la potenza con cui venivano scagliati i proiettili che permetteva ad un semplice fante di uccidere anche il cavaliere più corazzato. Inoltre non richiedeva forza fisica per essere efficace, al contrario degli arcieri, né una spiccata destrezza, necessaria invece agli spadaccini. La balestra fu addirittura ufficialmente scomunicata dalla Chiesa nel 1139, che ne vietò l’utilizzo fra eserciti cristiani, dato l’alto tasso di mortalità che causava.
La balestra era decisiva per le sorti di una battaglia perché un abile tiratore era in grado, con un sol colpo, di porre rimedio anche alle situazioni più complicate, potendo colpire da lunga distanza il capitano delle armate nemiche posizionato nelle retrovie, solitamente a cavallo, ben equipaggiato e ben protetto dalla propria armatura. Anche in caso di un colpo non immediatamente fatale, era abbastanza comune perire dopo pochi giorni a causa delle infezioni contratte.
La strategia di difesa di Lucca era tutta incentrata sull’impiego di balestrieri che dovevano sempre essere in buon numero, allenati al tiro e con l’attrezzatura perfettamente funzionante per esser pronti al momento del bisogno. Per questo motivo, nel 1443 venne emesso il più antico regolamento di gara per il tiro con la balestra a Lucca, l’Ordo Pro Balistarii. Le due gare principali si dovevano svolgere il 1° Maggio e il 1° Settembre, l’ordine di tiro doveva essere estratto a sorte ed ai migliori quattro tiri era dato un premio in denari. In caso di pari distanza fra più tiratori si dovevano preferire le frecce arrivate nella parte superiore del bersaglio, poi inferiore, quindi ai lati. In caso di ulteriore parità, aveva la precedenza chi fosse stato estratto a sorte prima.
Chi partecipava alla gara doveva dimostrare di essere il proprietario sia della balestra che della freccia, ed era vietato effettuare più di un tiro ad ogni gara. Chi veniva scoperto a violare questo regolamento era punito con un’ammenda in denari.
Questo regolamento viene seguito tutt’oggi durante lo svolgimento dei diversi Palii dei balestrieri organizzati a Lucca, come il Palio delle Contrade di San Paolino (che si svolge proprio oggi, 30 settembre 2018).
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