Viareggio, provincia di Pisa

Viareggio, provincia di Pisa”… nel 2020 il tweet di un importante partito nazionale finì sui giornali per questa gaffe. Eppure, a un certo punto della storia, questa divenne una possibilità concreta.

Il 15 aprile 1861 fu inaugurata la ferrovia Pisa Porta Nuova (oggi Pisa Sanrossore)-Viareggio, prima tratta della ferrovia Pisa-Genova che sarebbe stata completata nel 1874. Il 12 dicembre la linea raggiunse Pietrasanta e, il 1° febbraio 1862, Seravezza. I lavori proseguivano velocemente e a novembre di quell’anno la nuova via ferrata era già arrivata a Massa.

Treno alla stazione di Pisa San Rossore

La provincia di Pisa, che qualche anno prima aveva perso alcuni comuni a favore di quella di Livorno, ne approfittò immediatamente per chiedere “… come necessario completamento della Provincia Pisana, […] le aggregazioni dei comuni di […] Viareggio, Camajore [oggi Camaiore], Pietrasanta, Seravezza e Stazzema, che antichi rapporti di interessi e recenti facilità di comunicazioni chiamano naturalmente a far parte della Provincia di Pisa.” Da notare che a quell’epoca Massarosa e Forte dei Marmi erano ancora parte rispettivamente dei comuni di Viareggio e Pietrasanta.

Questi antichi rapporti, Pisa li aveva avuti in realtà con il Capitanato di Pietrasanta, cioè con i comuni di Pietrasanta, Seravezza e Stazzema, che ancora oggi infatti ricadono nella Diocesi di Pisa, ma non con Viareggio e Camaiore. Tuttavia, anche questi territori un tempo pisani, dal 1848 erano ormai entrati a far parte della Provincia di Lucca.

Comuni ceduti e reclamati da Pisa nel 1861

Il 4 marzo 1861 il consiglio comunale di Viareggio decretò la sua contrarietà alla proposta, con 13 voti a favore e 4 contro, riconoscendo tuttavia che i nuovi collegamenti ferroviari diretti con Pisa costituivano una valida argomentazione a favore del cambio di provincia e sollecitando quindi la realizzazione di adeguati collegamenti anche con Lucca.

Stazione di Lucca

Infatti, il 22 aprile 1861 fu emessa anche un’Ordinanza Ministeriale che prevedeva studi per una “via ferrata da Lucca a Pietrasanta per Camajore”, i quali si rivelarono tuttavia complessi e onerosi. Il 28 febbraio 1862 il Consiglio Compartimentale di Lucca chiese quindi di valutare come alternativa il tracciato “da Lucca a Viareggio per Balbano e Massaciuccoli”.

Deliberazioni analoghe a quella di Viareggio fecero anche i comuni di Camaiore (11 giugno 1861, unanimità) e Pietrasanta (15 giugno 1861, unanimità). Curioso notare che Viareggio fu l’unico dei comuni che discussero la proposta pisana dove non ci fu unanimità e alcuni consiglieri comunali si espressero a favore, probabilmente a causa dell’antica e ben nota rivalità tra Lucca e Viareggio, che nel 1920 farà poi da miccia alle Giornate Rosse.

Il 19 maggio 1862 anche la provincia di Lucca respinse la proposta. Tra le considerazioni si legge che “… il distacco di detti comuni dal Compartimento Lucchese sia un’innovazione svantaggiosa ad esso […] perché gli verrebbe tolta la parte migliore del suo territorio…”.

Una Nota Ministeriale del 9 settembre 1862 chiese la produzione di una relazione che portasse a una conclusione la faccenda. Essa, intitolata “Sulla necessità di mantenere uniti a Lucca i comuni di Camajore, Pietrasanta, Seravezza, Stazzema e Viareggio” fu approvata con voto unanime del Consiglio Provinciale di Lucca l’11 dicembre 1863 e stampata presso la Tipografia Giuseppe Giusti di Lucca nel 1864. Tale documento, disponibile presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ed è in libera consultazione digitale dal 2013.

In questo documento si sosteneva, tra le altre cose, che “Le considerazioni […] acquistano maggior forza per i due comuni di Camajore e di Viareggio, i quali, com’è indubitato e come tutti che per poco li conoscano son persuasi, hanno strettissimi legami d’interessi, di traffici e di affezioni da tempo immemorabile con Lucca, che sempre riconobbero per Capoluogo” e che “… le relazioni di Camajore e Viareggio con Lucca, quanto antiche e tradizionali, altrettanto sono svariate, continue e di alta importanza; cosicchè non si potrebbero rompere senza un vero e proprio sconvolgimento e disordine morale e materiale, perniciossissimo alle loro popolazioni”. Non per nulla, con bonario scherno, i lucchesi definiscono Viareggio “Marina di Lucca”.

La Commissione Compartimentale Pisana riconobbe che “Camajore e Viareggio non partecipano colla Versilia dei motivi preesistenti di congiunzione a Pisa”, specificando però che “… hanno […] con essa comuni quelli che nascono dalla costruzione della nuova Ferrovia, per la quale in mezz’ora la popolazione di Viareggio accede a Pisa.

Una nota di colore nell’austera relazione della provincia di Lucca è data da un’espressione di tipico campanilismo toscano quando si parla della “… nuova maniera di conquista che tenta di praticare adesso il Consiglio compartimentale di Pisa, non meno, a dir vero, odiosa delle antiche…”.

Distanze ferroviarie delle comunità di Viareggio

Alla fine, Viareggio dovette aspettare fino al 1890 per la realizzazione dei 22 chilometri di ferrovia che la unissero al suo capoluogo, lungo il tracciato alternativo ipotizzato nel 1862. E ancora adesso, e per chissà quanto ancora, ne aspetta il raddoppio, richiesto da tanti anni, che la renderebbe più comoda e moderna.

Chissà se Pisa ci avrebbe accontentato…

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Gabriele Levantini nasce a Viareggio il 10 aprile 1985. Chimico per lavoro e scrittore per passione, dal 2017 gestisce il sito Il Giardino Sulla Spiaggia. Seguimi sul mio blog: https://ilgiardinosullaspiaggia.wordpress.com